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Linfoma durante la gravidanza: terapia antenatale, complicazioni e sopravvivenza materna


Il linfoma si colloca al quarto posto tra i tumori più frequenti in gravidanza; tuttavia, la pratica clinica corrente è basata soprattutto su piccole serie di pazienti e report di singoli casi.

In una analisi multicentrica retrospettiva, sono stati esaminati trattamento, complicazioni ed esiti per il linfoma di Hodgkin e il linfoma non-Hodgkin insorti durante la gravidanza.

Nelle 90 pazienti ( linfoma non-Hodgkin, n=50; linfoma di Hodgkin, n=40 ), l’età mediana era 30 anni ( intervallo, 18-44 anni ) e la diagnosi è stata effettuata a 24 settimane di gestazione ( valore mediano ).

Tra le pazienti con linfoma non-Hodgkin, il 52% aveva malattia in stadio avanzato contro il 25% dei pazienti con linfoma di Hodgkin ( P=0.01 ).

La gravidanza è stata interrotta in 6 pazienti.

Tra le altre 84 pazienti, in 28 ( 33% ) la terapia è stata posticipata dopo il parto; queste pazienti hanno ricevuto la diagnosi a 30 settimane di gestazione ( valore mediano ).

Questi dati si contrappongono alle 56 pazienti ( 67% ) che hanno ricevuto terapia antenatale con diagnosi di linfoma a una mediana di 21 settimane ( P inferiore a 0.001 ); l’89% di queste pazienti ha ricevuto chemioterapia di combinazione.

La più comune complicazione pretermine è stata l’induzione del travaglio ( 33% ).

La gestazione è arrivata al termine nel 56% delle pazienti e il parto si è verificato a una mediana di 37 settimane.

Non sono emerse differenze in complicazioni materne, eventi perinatali o peso mediano alla nascita dei bambini in base a terapia posticipata versus antenatale.

A 41 mesi, la sopravvivenza libera da progressione e la sopravvivenza generale a 3 anni per il linfoma non-Hodgkin sono state, rispettivamente, pari a 53% e 82%, e per il linfoma di Hodgkin, rispettivamente, 85% e 97%.

Nell’analisi univariata per linfoma non-Hodgkin, la radioterapia ha predetto una minore sopravvivenza libera da progressione, e un aumento del livello di lattato deidrogenasi e uno scarso performance status ECOG ( Eastern Cooperative Oncology Group ) ha indicato una peggiore sopravvivenza generale.

Per le pazienti con linfoma di Hodgkin, lo status di nulliparità e sintomi B hanno predetto una minore sopravvivenza libera da progressione.

In conclusione, la combinazione chemioterapica standard ( non-antimetabolita ) somministrata dopo il primo trimestre, entro le 13 settimane di gestazione, è risultata associata a poche complicazioni e a una sopravvivenza materna attesa con linfoma che si presenta durante la gravidanza. ( Xagena2013 )

Evens AM et al, J Clin Oncol 2013; 31: 4132-4139

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