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Controllo della malattia a lungo termine nei pazienti con nuova diagnosi di mieloma multiplo dopo la sospensione della terapia con Lenalidomide


Non esistono dati sistematici in materia di induzione non-mantenuta per i pazienti affetti da mieloma multiplo che non ricevono il trapianto di cellule staminali autologhe.

In uno studio su 173 pazienti con nuova diagnosi di mieloma multiplo trattati con Lenalidomide ( Revlimid ) e Desametasone ( LenDex ) come terapia primaria, 31 pazienti hanno interrotto l’assunzione di Lenalidomide per motivi diversi dalla progressione della malattia o dalla terapia alternativa.

La sopravvivenza media libera da progressione dal momento della sospensione di Lenalidomide è stata più lunga nei pazienti che hanno ricevuto Lenalidomide per 1 anno o più ( 39 vs 13 mesi, P minore di 0.05 ); non vi è stata alcuna differenza nella sopravvivenza libera da progressione per i pazienti trattati per 1-2 anni rispetto a 2 anni o più.

Tra coloro che hanno assunto Lenalidomide per 1 anno o più la sopravvivenza libera da progressione è stata superiore nei pazienti che avevano una risposta parziale molto buona ( VGPR ) o migliore rispetto a quelli con risposta parziale ( 48.4 vs 14.8 mesi, P minore di 0.05 ).

Tutti i pazienti con progressione che sono stati sottoposti al trattamento con LenDex hanno risposto.
Queste analisi hanno mostrato che la sospensione della Lenalidomide dopo 1 anno tra i pazienti che avevano raggiunto una risposta parziale molto buona o migliore può tradursi in un controllo della malattia a lungo termine. ( Xagena2014 )

Kourelis TV et al, Am J Hematol 2014; 89: 302-305

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