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Venetoclax nella leucemia linfatica cronica recidivata o refrattaria con delezione 17p


La delezione del cromosoma 17p ( del17p ) nei pazienti con leucemia linfatica cronica conferisce una prognosi molto negativa quando sono trattati con chemio-immunoterapia standard.
Venetoclax ( Venclexta ) è una piccola molecola orale che inibisce BCL2 e induce apoptosi delle cellule di leucemia linfatica cronica.

In un precedente studio su Venetoclax, il 77% dei pazienti con leucemia linfatica cronica recidiva o refrattaria ha raggiunto una risposta globale.

E’ stata valutata l'attività e la sicurezza della monoterapia con Venetoclax nei pazienti con leucemia linfatica cronica del17p recidiva o refrattaria.

In uno studio di fase 2, a braccio singolo, multicentrico, sono stati reclutati pazienti di 18 anni o età superiore con leucemia linfatica cronica del17p recidivata o refrattaria ( definita dalle linee guida 2008 Modified International Workshop on Chronic Lymphocytic Leukemia ) da 31 Centri di Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Germania, Polonia e Australia.

I pazienti hanno iniziato ad assumere Venetoclax una volta al giorno con un programma di dosaggi di intensificazione ( ramp-up ) settimanale ( 20, 50, 100, 200, 400 mg ) in 4-5 settimane.
Ai pazienti sono stati poi dati 400 mg di dosaggio continuo giornaliero fino a progressione della malattia o sospensione per un altro motivo.

L'endpoint primario era la percentuale di pazienti che hanno raggiunto una risposta globale.

Le analisi di attività e sicurezza hanno incluso tutti i pazienti che hanno ricevuto almeno una dose del farmaco in studio.

Tra il 2013 e il 2014, sono stati arruolati nello studio 107 pazienti.

Ad un follow-up mediano di 12.1 mesi, una risposta globale è stata ottenuta in 85 ( 79.4% ) su 107 pazienti.

I più comuni eventi avversi di grado 3-4 sono stati: neutropenia ( 43, 40% ), infezioni ( 21, 20% ), anemia ( 19, 18% ) e trombocitopenia ( 16, 15% ).

Eventi avversi gravi si sono verificati in 59 pazienti ( 55% ), indipendentemente dalla loro relazione col trattamento, i più comuni dei quali ( 5% o più dei pazienti ) sono stati piressia ed anemia emolitica autoimmune ( 7 ciascuno, 7% ), polmonite ( 6, 6% ), e neutropenia febbrile ( 5, 5% ).

11 pazienti sono deceduti nello studio entro 30 giorni dall'ultima dose di Venetoclax; 7 a causa di progressione della malattia e 4 per un evento avverso ( nessuno ritenuto correlato al trattamento ).

I risultati di questo studio hanno dimostrato che Venetoclax in monoterapia è attivo e ben tollerato nei pazienti con leucemia linfatica cronica del17p recidiva o refrattaria, fornendo una nuova opzione terapeutica per questa popolazione con prognosi negativa.
Inoltre, dato il meccanismo di azione di Venetoclax, devono essere esaminate combinazioni o sequenze con altri nuovi agenti mirati per anticipare ulteriormente il trattamento della leucemia linfatica cronica del17p. ( Xagena2016 )

Stilgenbauer S et al, Lancet Oncology 2016; 17: 768-778

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